La Fondazione
La Fondazione Marc de Montalembert si propone di incoraggiare l’apertura e il dialogo interculturale tra le giovani generazioni nell’area mediterranea.
La Fondazione assegna ogni anno una o più borse a progetto per permettere a dei giovani, originari dei paesi del Mediterraneo, di realizzare un progetto mirato alla conoscenza delle altre culture della regione nella loro ricchezza e diversità.
In associazione con l’Ecole du Louvre a Parigi, il Prix Marc de Montalembert viene attribuito ogni anno ad un/a studioso/a per una ricerca sulla storia dell’arte delle regioni del Mediterraneo.
Inoltre, per incoraggiare il dialogo interculturale nel Mediterraneo, la Fondazione ospita nella sua sede di Rodi, in Grecia, incontri e seminari su temi culturali propri alla regione. La Fondazione può ricevere artisti o studiosi per brevi soggiorni.
Le nostre attività
Gli obiettivi
La fondazione istituita in memoria di Marc, 1972-1993, ha tre obiettivi:
- Conservare il giardino e il complesso monumentale che ha restaurato nella città medioevale di Rodi e gestire il loro utilizzo per promuovere attività culturali nella regione del Mediterraneo.
- Incoraggiare i giovani della regione mediterranea a scoprire e conoscere la ricchezza e la diversità delle culture della Regione: borsa a progetto (7000 €) e premio (9000 €).
- Sostenere il dialogo tra le culture nella regione mediterranea: il sito di Rodi è un luogo di accoglienza e di incontro sulle questioni relative alle culture del Mediterraneo. La Fondazione ospita nella sua sede artisti e ricercatori.
Il giardino di Rodi
Quello che viene chiamato “il Giardino di Marco” è un giardino particolare, un giardino di memoria e di speranza, nato dalle rovine e simbolo di rinascita. Appoggiato ai bastioni dei Cavalieri, il giardino si estende dalla cappella di San Marco fino al Monastero di San Giorgio, mentre verso nord lascia intravedere il Palazzo del Gran Maestro. Le fonti più antiche fonti fanno risalire l’esistenza del giardino di al XIV secolo: la sua presenza è documentata dalle miniature di Caoursin nal 1484, e la sua storia continua durante a tutto il dominio ottomano.
Nel giardino di oggi si ritrovano le caratteristiche comuni ai giardini medievali e a quelli ottomani, come la ricorrenza di forme quadrate e rettangolari, l’utilizzazione di piante aromatiche e medicamentose, l’importanza di spazi raccolti, e la presenza simbolica dell’acqua. Due antichi cipressi si ergono come due candelabri accanto alla fontana; la presenza di due mirti a bacche bianche di fronte alla cappella di San Marco, testimonia la sacralità del luogo.